PALMARÈS 2015

PALMARÈS 2015
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Si è conclusa la XX edizione del Milano Film Festival.

Ecco i film vincitori delle varie sezioni.

 

La giuria del Concorso Lungometraggi, composta da Emma Mattei, Maurizio Nichetti e Christian Braad Thomsen, premia Lamb di Yared Zeleke (Etiopia/Francia/Germania, 94’)

«Attraverso una narrativa familiare il film di Zeleke, ci trasporta in un'altra cultura, che non ci è familiare, scoperta attraverso tre personaggi femminili insoliti che lottano fra passato e presente, fra la tradizione e il progresso».

 

Menzione d’onore Concorso Lungometraggi Prince di Sam de Jong (Paesi Bassi, 78’)

«La nostra menzione speciale va a Prince, diretto da Sam de Jong. Abbiamo apprezzato l'originalità e la freschezza con cui il regista racconta, in maniera efficace, la storia di alcuni migranti europei di terza generazione. E' un film di ottimismo per le generazioni future».

 

 

Claudio Bartolini, Ilaria Floreano e Giulio Sangiorgio, giuria del Concorso Cortometraggi, hanno scelto di premiare Céline Devaux con Le Repas Dominical per aver colto tutte le sfumutare di un gruppo di famiglia in un interno.

 

Menzione d’onore Concorso Corti a MY BBY 8L3W di Neozoon, paradosso perturbante sull’uomo (e sull’animale domestico) 2.0.

 

Premio del Pubblico Lungometraggi a Transfatty Lives di Patrick Sean O’Brien.

 

Premio del Pubblico Cortometraggi a Everything Will Be Ok di Patrick Voltrath.

 

Maria Tarantino con Our City si aggiudica il Premio Aprile Lungometraggi, mentre E.T.E.R.N.I.T di Giovanni Aloi (Francia, 15’) quello per i corti.

 

Il Premio Docucity/UNIMI per il miglior film documentario sulla città, assegnato da una giuria di studenti dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Docucity.Documentare la città, va ad Above and Below di Nicolas Steiner (Svizzera, Germania, 120’)

«Per l’universalità delle storie particolari, descritte con empatia e con uno sguardo di intimità equilibrata».

Menzione speciale per Those Who Feel the Fire Burning di Morgan Knibbe (Paesi Bassi, 75’)

 

Premio miglior animazione:

World of Tomorrow di Don Hertzfeldt (Usa, 15’)

«Per il talento e l’originalità con cui riesce a trasformare un cortometraggio animato in una parabola fantascientifica che proietta paure e spettri su temi  diversissimi come la bio-etica, l’identità umana, le relazioni sociali, il rapporto con la tecnologia, senza mai dimenticare l’ironia e l’eclettismo del linguaggio d’animazione».

 

ex aequo con

Nina di Michaela Copíková, Veronica Obertová (Slovacchia, 17’)

«Per la capacità di raccontare le relazioni umane, nei loro aspetti più profondi, sapendo mescolare intimismo e immaginazione senza perdere l’orizzonte originalissimo di una tecnica animata capace di stupire e ipnotizzare; il lavoro di Michaela Čopíková e Veronica Obertová riesce a parlare a ogni spettatore, raccontando come, tanto le nostre paure, quanto i nostri amori, possano essere delicati e fragili come un sottilissimo foglio di carta».

 

Premio dello Staff:

Caradecaballo di Marc Martínez Jordán (Spagna, 8’)

«Per la capacità di restituire il trauma attraverso un linguaggio di sperimentazione, intimo e commovente, dove la maschera diventa tomba in cui seppellire un dolore insopportabile. Per la narrazione della perdita mutuando l'interpretazione lynchiana del mostruoso e del deforme».

 

ex aequo con

De Smet di Wim Geudens  (Paesi Bassi, Belgio, 15’)

«Per la capacità di raccontare, attraverso un umorismo grottesco e una fotografia accurata, la difficoltà di adattamento all'imprevisto. Per il montaggio dalla struttura armonica, simultanea al tempo narrativo. Per la raffigurazione tragicomica dell'idiosincrasia per l'inatteso».

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