A SCUOLA D'IMMAGINI

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Maurizio Nichetti, giurato per il XX Milano Film Festival, racconta al Daily MFN il suo rapporto con le nuove tecnologie, l’esperienza didattica con i giovani studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia e il progetto Ri-formare Milano che stasera presenterà al pubblico della Scatola Magica

 

Il regista quasi cartoonesco Maurizio Nichetti, autore di cult italiani come Volere volare e Stefano Quantestorie, è alla XX edizione MFF in qualità di giurato. Brillante e simpatico è al festival anche per presentare il progetto Ri-formare Milano, nato dalla collaborazione fra gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui è direttore, e la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.

 

Come ti trovi a lavorare con i giovani filmmaker e come si riconosce un talento?

Con i giovani mi trovo molto bene altrimenti non avrei fatto questa scelta professionale e avrei continuato a lavorare con i coetanei! Mi diverte lavorare con persone che hanno tutta la vita davanti e l'ottimismo necessario per fare questo lavoro. Il talento è difficile riconoscerlo perchè è fatto di tante componenti che attengono anche ai casi della vita. Bisogna essere fortunati nel trovare le occasioni giuste al momento giusto. Il talento forse non lo si può identificare subito però la serietà e il mestiere si possono insegnare.

 

Qual è il tuo rapporto con le nuove tecnologie, soprattutto in campo cinematografico? 

Hanno cambiato il modo di lavorare non solo nel linguaggio, che è la cosa più importante, ma anche nella facilità con cui si effettua una ripresa. Prima, andare in giro con una macchina da presa 16mm o 35mm voleva dire spostare minimo sette o otto persone. Se poi dovevi fare un film ti servivano troupe di almeno cinquanta persone. Oggi le tecnologie digitali permettono di abbattere i costi, di utilizzare meno professionisti, muoversi più agilmente in contesti differenti  e vedere molti più contenuti di prima. Credo che l'attenzione a livello italiano ed europeo si sia spostata sul documentario anche per questo motivo. Il cinema di fiction in 3D o con grandi effetti speciali ha dei costi insostenibili per il nostro paese. L’Italia, al momento, sembra puntare invece a un cinema di contenuti con budget inferiori. L’altra ragione per cui il documentario è diventato molto importante oggi è la voglia di  narrare le disomogeneità culturali, sociali, etniche che ritroviamo nelle nostre società.

La stessa programmazione del Milano Film Festival, con almeno un 50% di titoli che nascono da una mission documentaristica, testimonia questo processo in corso.

 

Come si è inserito all'interno del Milano Film Festival?

Ci siamo “inseriti” prima di tutto da amici perchè conosco gli organizzatori, in particolare Beniamino Saibene da tantissimi anni e ho sempre seguito con simpatia questo festival.Quest'anno, oltre che da amico, sono venuto anche con la Scuola perchè presento, con i miei allievi della Scuola Nazionale di Cinematografia, il progetto Ri-formare Milano, nato dalla collaborazione con gli studenti della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.

 

Ce ne puoi parlare?

Ri-formare Milano è un'iniziativa portata avanti da un paio d'anni dalla Facoltà di Architettura del Politecnico. Ci saranno alcuni responsabili dell’università che presenteranno i dati numerici del progetto; sono migliaia gli studenti che ogni anno si esercitano su una progettualità dedicata a luoghi dismessi di Milano. Dismessi non significa solo luoghi abbandonati, ma anche spazi con problemi sociali, insediamenti abusivi e situazioni di degrado. Quindi soprattutto luoghi abbandonati “moralmente”. Gli studenti di Architettura si esercitano tutto l'anno su 22-23 siti, cercando ipotesi progettuali su come renderli di nuovo fruibili dalla città. Quest'anno abbiamo deciso di “adottare” cinque luoghi dismessi con cinque troupe diverse, ciascuna composta da tre ragazzi. Abbiamo realizzato dei corti di circa 8 minuti per documentare passato e presente di ciascun luogo. Successivamente i ragazzi di Architettura racconteranno con i loro progetti quello che il sito in questione può diventare.

 

Progetti futuri?

L'esperienza di Ri-formare Milano ci è sembrata davvero molto interessante. Probabilmente l'anno prossimo adotteremo altri quattro o cinque luoghi per avere nuovi spazi di progettazione e documentazione storica. Nel frattempo continuiamo a raccogliere le iscrizioni al Centro Sperimentale di Cinematografia che si chiuderanno il 28 settembre.

 

Il progetto Ri-formare Milano guidato da Maurizio Nichetti con il Centro Sperimentale di Cinematografia verrà presentato oggi in anteprima alle ore 19.00 in Scatola Magica

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