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PER GLI AMICI AUSSIE
di Roberta Gialotti

Una finestra sull'Australia, un micromondo leggendario fatto di sogni, immigrazione e umanità

Così lontana, così desiderata. L'Australia è da sempre nell'immaginario terra di meraviglie paesagogistiche, natura immensa e selvaggia, metropoli avveniristiche e multiculturali.
Una vecchia e nuova Terra Promessa. Anche per questo negli ultimi anni il flusso migratorio in direzione sud est è in aumento, quasi dieci mila italiani lasciano ogni anno il Bel Paese in cerca di speranza e fortuna laggiù. Non solo giovani con la passione del viaggio, o laureati attratti da un'economia in continua crescita e da un sistema più meritocratico di quello italiano, ma anche adulti che hanno perso il posto di lavoro e che sognano una vita migliore. Tra loro c'è anche chi ha lasciato un'isola per un'altra.

Sortino è un paesino della Sicilia orientale. Da qui, a partire dagli anni '30, circa quattro mila persone sono emigrate, quasi la metà ha scelto come destinazione i confini del mondo. Alcuni di loro sono i protagonisti del film Sortino social club, documentario di Giusy Buccheri sulla piccola comunità di emigranti sortinesi che vive nei dintorni di Melbourne. La regista parte dalla sua storia famigliare per raccontare il dolore di chi se ne va e non torna più, ma anche la gioia di chi torna e ritrova i propri parenti lasciati molti anni prima. Una Sicilia di ieri e di oggi, un luogo e un'immagine ben radicati nei pensieri di chi è partito negli anni '50, persone che mantengono un legame stretto con la loro terra d'origine e le sue tradizioni, tanto da festeggiare anche Santa Sofia, patrona del paese d'origine.

Storie di speranza anche per Voices from the Cape, il documentario di David Vadiveloo, regista, educatore e avvocato di diritti umani. Il film nasce come parte del programma del Community Prophets, la sua associazione per la giustizia sociale che ha lo scopo di realizzare programmi di riforma economica sociale in collaborazione con le minoranze. In Australia, infatti, sono presenti diverse comunità aborigene, che nel corso dei secoli hanno subito vessazioni e discriminazioni.

Sono loro i protagonisti del documentario che il regista ha realizzato ad Aurukun e, tramite loro, le attività scolastiche e le intervista tra studenti, cerca di far comprendere l'importanza dell'educazione, il bisogno di un cambiamento e la presa di coscienza sul potere dei media nell'incidere sulla politica identitaria del Paese.

Il film è consigliato dallo stesso leader della comunità indigena Rachael Maza che parla di “un progetto che dovrebbe essere visto da tutti, ci ricorda che la speranza non è qualcosa di cui parlare, ma qualcosa da creare”. 

Voices from the Cape di David Vadiveloo, ven 20, ore 15:00, Spazio Oberdan
Sortino social club di Giusy Buccheri, ven 20, ore 15:00, Spazio Oberdan