Lunga chiacchierata con Alice Arecco, tra le curatrici del programma, sulla difficile situazione della distribuzione in Italia, sui gusti dello staff del MFF e su alcuni dei film presentati tra gli Outsiders di questa 19esima edizione. Una sezione creata per esplorare il pubblico e i suoi gusti e far arrivare nelle sale i film che il mercato non compra dall'estero.
Cosa rende un film un "outsider"?
Quando iniziamo la selezione teniamo sempre presenti le ragioni per cui la sezione The Outsiders è nata. Dal 2010 abbiamo deciso di aprire il concorso lungometraggi solo a opere prime e seconde, ma rimaneva l'esigenza di avere un contenitore fuori concorso, senza premi o riconoscimenti per i registi, per mostrare film che altrimenti non avremmo potuto portare al festival. Nel frattempo avevamo già realizzato una retrospettiva su Jim Jarmusch e su Jonathan Demme e ci siamo resi conto che persino per questi autori la difficoltà ad accedere al mercato distributivo cresceva di anno in anno. Ad esempio l'ultimo film di Jarmusch era stato acquistato da Mikado, ma non era mai uscito e anche per fare una retrospettiva siamo stati costretti a complessi accordi. Anche il regista de Il Silenzio degli Innocenti quell'anno non trovò una distribuzione italiana per gli ultimi suoi due film.
La sezione è nata quindi sia per una voglia nostra di mostrare dei lunghi che non essendo opere prime o seconde avremmo altrimenti perso, sia per permettere al pubblico italiano di vedere film che vincevano al Sundance, a Cannes e a Berlino e che non trovavano un mercato in Italia.
Qual è il fil rouge di questa edizione di The Outsiders?
La ricerca tra le pellicole dei festival ci ha portato a scoprire una vasta produzione documentaristica, genere al quale sempre più spettatori si stanno avvicinando, che riguarda temi importanti o di attualità. Questo tipo di film il più delle volte li scopriamo al Sundance, che per noi rappresenta sempre un grande bacino di raccolta per questo tipo di opere.
Entriamo nello specifico dei film.
Quest'anno partiamo da un omaggio. Il primo marzo 2014 è scomparso Alain Resnais. Lui in realtà apparterrebbe alla categoria di registi che hanno sempre trovato una distribuzione in Italia, ma purtroppo anche lui nell'ultimo anno è caduto nell'oblio. A Berlino abbiamo visto Aimer, boire et chanter, innamorandoci di questo ultimo gioiello che ha regalato al pubblico. Il film è stato mostrato a una proiezione speciale a Bologna, dopodiché, nonostante una lunga trattativa con la distribuzione internazionale che a Cannes era convinta che si potesse vendere, il film non ha invece trovato uno sbocco sul nostro mercato e per questo abbiamo deciso di proporlo al MFF.
Stesso problema distributivo per le tre fiction presenti nella sezione. Sono Arrête ou je continue, Geronimo e Amour fou. Il primo, presentato all'ultima Berlinale, è forse l'opera più matura di Sophie Filières. La regista ha saputo costruirsi un'ottima reputazione all'interno del nuovo cinema femminile francese e questo suo quarto film lo consideriamo una sorta di punto d'arrivo nella sua esperienza artistica. Geronimo, del regista algerino Tony Gatlif, è stato invece presentato in anteprima mondiale a Cannes. Il film è una rielaborazione del musical in chiave moderna. È come vedere West Side Story calato nella realtà gipsy di un villaggio francese. Un film dalla connotazione etnica e sociale potente che non esaurisce la sua forza nella musica. Una delle cose più riuscite di quest'opera è infatti la fusione sociale e culturale che sfocia nel conflitto, cuore del plot. L'idea dell'amore, dello scontro etnico, delle tradizioni e infine i meccanismi che si attivano in determinate comunità, sono il fulcro di questo lavoro di Gatlif.
Sono Outsiders anche alcuni documentari.
Si. C'è Io sto con la sposa, presentato proprio in questi giorni a Venezia. Siamo buoni amici di Gabriele Del Grande, tra gli autori di questa docufiction insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry. Finanziato grazie al crowdfunding, è un film che possiamo considerare quasi milanese perché è dalla Stazione Centrale che prende il via la vicenda. Inizia come documentario, per poi svilupparsi nella messa in scena di un corteo nuziale. È il racconto delle vicissitudini di un gruppo di profughi siriani che attraversano l'Italia per raggiungere la Svezia e ricongiungersi ai familiari. Alcuni degli attori/non attori presenti nel film saranno al festival sabato 13.
Proiettiamo Doc of the Dead, documentario sulla zombie culture, che partendo dal "papà" cinematografico del genere, George Romero, indaga tutte le declinazioni del fenomeno zombi. Penso alla vastissima produzione di graphic novel o di serie web e tv tuttora in corso.
C'è poi Europe in 8 Bits, di Javier Polo. Parla della musica che reperti obsoleti di informatica sono ancora in grado di produrre. Vecchi computer o console, dal Commodore 84 al Game Boy, che diventano matrici di musica elettronica.
Tematiche ecologiche. L' acqua con lo straordinario Watermark di Edward Burtynsky, celebre fotografo specializzato in scatti dall'alto. Sarà un racconto sui cambiamenti ambientali e paesaggistici attraverso scatti davvero impressionanti sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Perché opere così apprezzate all'estero non trovano uno sbocco nei nostri circuiti nazionali?
La costruzione del programma va di pari passo con le relazioni che intratteniamo con i distributori internazionali. Sempre più spesso ci sentiamo domandare da loro perché non riescono a vendere in Italia. Uno dei problemi della nostra distribuzione credo sia la mancanza di coraggio, ma non nell'affrontare le richieste economiche, quanto piuttosto nel capire il pubblico che hanno di fronte. Penso che gli spettatori vengano sottovalutati a monte. Mi sembra che la colpa insomma sia imputabile allo scollamento tra quello che il mercato distributivo, molto legato al passato, crede e quella che è la reale identità di un pubblico che sta cambiando tantissimo, sempre più informato e preparato grazie agli stimoli che arrivano online.
Per un elenco dettagliato dei film presenti nella sezione The Outsiders, clicca qui.