WHERE THE BANDS ARE

WHERE THE BANDS ARE
di

L’apertura ai concerti dei Sepultura, la prima esibizione live a Milano: l’Africa e i suoni di una terra in cui le opportunità sono spesso limitate. Lo racconta Raffaele Mosca nel suo docu-film March of the Gods

 

Heavy metal africano. Abbiamo intervistato Raffaele Mosca per sapere come è nato March of the Gods, il progetto che ha ideato a partire dalle fotografie suggestive di Frank Marshall. Ci ha parlato dei Wrust, una band di Gaborone, famosa nel continente africano, ma poco conosciuta in Europa. O almeno fino al loro debutto al SoloMacello Fest di Milano.

 

Com’è nata l'idea di questo progetto? 

Stavo cercando temi per un possibile documentario e la rivista online Vice aveva da poco pubblicato le foto scattate da Frank Marshall in Botswana. Mi sono messo in contatto con Frank e con alcune band del luogo e così il progetto ha iniziato a prendere forma. 

 

Cosa c'è della fotografia di Frank Marshall nel suo documentario? 

Frank ha fotografato la scena musicale dell’Africa sub sahariana in maniera molto onesta e naturale. È uno di quei fotografi ancora innamorati della pellicola. I suoi lavori sono molto "grezzi" e l’intervento in post-produzione è ridotto al minimo. 

La mia intenzione non era quella di animare la sua fotografia ma piuttosto di esplorare le storie e le personalità dei personaggi da lui fotografati.

Le sue foto sono l'essenza da cui nasce March Of The Gods.

 

Nel vostro soggiorno a Gaborone avete avuto l'opportunità di conoscere molte band. Quanto è diffuso il genere metal in quelle zone dell'Africa? 

Ci sono molti gruppi che suonano questo genere di musica, però non è un fenomeno di massa. Il vero problema, purtroppo, è che mancano le strutture adatte a ospitare le esibizioni delle band. Per i gruppi diventa quindi molto difficile fare concerti nel continente, e ovviamente anche questo tipo di musica trova difficoltà a farsi conoscere. I Wrust, gli Skinflint e i Nosey Road infatti, sono le uniche band ad aver suonato in Europa. 

 

I Wrust hanno tenuto il loro primo concerto europeo a Milano. Com’è nata l’occasione di esibirsi al SoloMacello Fest?

Abbiamo contattato molti festival in Italia e nel Regno Unito dove il genere è tra i più diffusi, ma purtroppo nessuno era interessato al nostro progetto. Gli organizzatori di SoloMacello Fest sono stati incredibilmente disponibili e senza il loro aiuto March Of The Gods  non sarebbe esistito.

 

Il film è presentato nella sezione del FCAAAL dedicata a registi italiani che si confrontano con altre culture. Come ti sei avvicinato ai Wrust e al metal africano?

In realtà ciò che mi ha spinto a dare forma a questo progetto è stata la curiosità. Il background culturale tra il mio gruppo di lavoro e i Wrust è molto simile, forse proprio grazie alla musica. Per questo è stato molto facile relazionarsi con loro.

 

C'è un film o un autore nel programma del festival che ti piacerebbe vedere? 

È  una scelta veramente difficile perché il festival è ricco di film molto interessanti, anche più del mio. Se dovessi sceglierne soltanto uno guarderei Come Back Africa (in programma nella retrospettiva Africa Classics, ndr)! 

 

The March of Gods. Botswana Metalhead di Raffaele Mosca, stasera 8 maggio, ore 17.00, Cinema Beltrade

Articoli recenti

Daily