IL FUMETTO DI MASTORNA

IL FUMETTO DI MASTORNA
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Il cinema e il fumetto, mondi all'apparenza distanti, trovano un punto in comune nella sequenzialità del racconto e nelle immagini in serie. Le donne di Fellini riacquistano così il proprio fascino nel tratto elegante di Milo Manara, trasformandosi in femmine voluttuose, e il film incompiuto di un grande artista vede la luce grazie al carattere poetico e quasi astratto dell'acquatinta.

Sono queste le premesse per il sodalizio tra due grandi artisti, concretizzatosi, nel 1992, con la pubblicazione di alcune tavole tratte dallo script de Il viaggio di Mastorna. Ancora oggi il film non realizzato più famoso della storia del cinema.

Paolo Villaggio strappa il ruolo del protagonista al felliniano Mastroianni trasformandosi, nel fumetto, in un personaggio bizzarro: un clown violinista che affronta un viaggio onirico e inquietante tra cattedrali, donne sensuali e persino una ballerina che, a lume di candela, dà alla luce un figlio, danzando.
Col proseguire della storia il senso appare chiaro, è l'inizio del viaggio di un morto nell'aldilà.
Ancora più strana è la storia dietro il progetto. Sembra infatti che, per una svista, alla fine dell'episodio fosse stata posta la parola FINE (mentre inizialmente era previsto un seguito). Fellini detestava quella parola, non la utilizzava per i suoi film e non era in grado di sopportare la delusione del passaggio dal sogno alla realtà. Per questo, e per scaramanzia, il progetto verrà abbandonato. 
Il volto di Villaggio, però, grazie alla mano di Manara, prende vita dal foglio, guarda in “macchina” e dice: «Io dovrei essere l'eroe di questa storia. Mi chiedo: com'è la faccia di un eroe?» 

Questa sera Mastorna sarà di nuovo protagonista nel progetto di Corri, Izzo e Mion: Il viaggio di Mastorna di Federico Fellini – un esperimento di ricostruzione.

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