CITTADINI DI UN NON LUOGO

CITTADINI DI UN NON LUOGO
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Lontano da certi manierismi da cinema verità CityZEN – oggi a #FrameItalia - offre un ritratto efficace ed espressivo, con il chiaro intento di moltiplicare i racconti sul quartiere ZEN di Palermo

 

Secondo una definizione enciclopedica l’Insula è quella «tipologia architettonica, impiegata soprattutto nelle grandi città per l’agglomerarsi della popolazione, consisteva di solito in un caseggiato di quattro o cinque piani con facciate principali sulla strada, fornite di botteghe, finestre e balconi, e facciate secondarie su cortili interni o giardini.». Ma l'insularità dello ZEN, va ben aldilà del mero dato architettonico e comprende anche degrado, criminalità e un'emarginazione feroce che trovano uno sbocco naturale nello spazio circostante: un quartiere di edilizia economica popolare isolato dal resto del tessuto cittadino, formato a sua volta da altrettante isole (i Padiglioni), con una popolazione di circa 30.000 unità.

 

L'ambizioso progetto di Ruggero Gabbai CityZEN, girato nell'arco di sette anni dal 2008 al 2015, parte dalle voci degli abitanti del quartiere per ampliare e moltiplicare i discorsi che gravitano attorno a esso, senza però edulcorare e sottacere le numerose zone d'ombra di una realtà così complessa.

 

Entrano così nella narrazione di CityZEN personaggi destinati a far breccia nello spettatore: un padre che si prepara per andare a visitare il figlio detenuto nel Carcere Ucciardone; Francesco Casiso, enfant prodige di Crialese, che sogna ancora un suo posto nel cinema; Gioacchino il garzone che aiuta come può la famiglia senza però cedere alla malavita e infine “Vampiro”, ex tossico, convertitosi a benefattore del quartiere.

 

Non mancano gli interventi di sociologi, attivisti, politici, artisti, rappresentanti dell'Arma e persino l'architetto Vittorio Gregotti, pronto a difendere la straordinaria validità del suo progetto iniziale. La storia del quartiere ZEN è anche una storia di continui rimpalli di responsabilità tra architetti e pubbliche amministrazioni poco limpide.

 

Gabbai riesce a non farsi tentare da nessuna sirena, sia essa politica o di altra natura, offrendo un ritratto multidimensionale, estremamente lucido e capace di offrire un'onesta riflessione oltre i più radicati pregiudizi.

 

CityZEN di Ruggero Gabbai, #FrameItalia, dom 20 marzo, ore 20.00, Spazio Oberdan 

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