L’ORIZZONTE DA UN RECINTO

L’ORIZZONTE DA UN RECINTO
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Uno sguardo claustrofobico su un paesaggio raro. Questo è Topio il cortometraggio suggestivo e prezioso di Ignazio Fabio Mazzola che apre stasera – in prima assoluta – la sezione Prospettive, all'Arcobaleno Film Center

 

Τοπίο (Topio, l'equivalente greco moderno di "paesaggio") è il titolo della riflessione che Ignazio Fabio Mazzola affronta nel cortometraggio in concorso nella sezione Prospettive al Filmmaker Festival.

Mazzola, diplomato all'Istituto Statale d'Arte di Bari, reinterpreta le parole dell'architetto greco Aris Konstantidinis: «L'opera di architettura funziona come un "topio", accoglie nel suo spazio tutte le cose esistenti prodotte dalla vita e dall'uomo». Applica questo concetto al soggetto che riprende, la masseria Tarsia Morisco di Conversano (Bari). Si tratta di un'architettura pensata non per gratificare l'occhio ma per la sua funzione, il lavoro di un allevatore.

 

Un luogo forse troppo stretto per ciò che dovrebbe contenere e rappresentare, luogo claustrofobico, come suggeriscono le inquadrature che raramente includono un soggetto per intero ma che, allo stesso tempo, non si avvicinano abbastanza da trasformare il quadro in dettaglio. Succede con uno dei protagonisti di questa breve storia, un cavallo di razza "Lipizzano linea Conversano", del quale si scorgono le zampe o parti del profilo, mostrato sempre dentro una recinzione.

 

L'autore, che ha partecipato all'ultima edizione del Milano Film Festival con il cortometraggio S_S, lavora per sineddoche, sottrae spazio a un paesaggio che restituisce muto e in bianco e nero, pieno di ombre scurissime e luci altrettanto intense, senza che si possa stabilire con certezza da quale epoca provengano le immagini.

 

Τοπίοdi Ignazio Fabio Mazzola, mar 1 dicembre, ore 21, Arcobaleno Film Center - Sala 3 (Viale Tunisia 11). Seguirà la proiezione de Il Solengo di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, Concorso Prospettive, alla presenza degli autori.

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