IL SENSO DI UN FESTIVAL

IL SENSO DI UN FESTIVAL
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In occasione della premiazione del ventiseiesimo FCAAAL abbiamo intervistato Alessandra Speciale, co-direttrice insieme ad Annamaria Gallone, per fare il punto su come è cambiata la manifestazione e sul valore di una cinematografia altrimenti poco raggiungibile dal pubblico italiano


Sono ormai 26 anni che Il Festival cinema Africano Asia e America Latina porta a Milano il cinema d'autore proveniente da questi tre continenti.

Alessandra Speciale, co-direttrice del festival insieme a Annamaria Gallone e presidentessa del Milano Film Network, tira le somme di questa lunga esperienza.

I cambiamenti, in positivo e in negativo, gli obiettivi della manifestazione e il rapporto con il pubblico.

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ALISA KOVALENKO: FILMARE <br>LA PROPRIA RIVOLUZIONE

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Oggi, in concorso Le Donne Raccontano, verrà presentato Alisa in Warland. Una testimonianza diretta del conflitto russo-ucraino nel Donbass raccontata da chi ha scelto come arma la videocamera

«La tana correva dritta come una galleria e poi all'improvviso sprofondava, così all'improvviso che Alice non ebbe nemmeno il tempo di pensare a fermarsi e si ritrovò a capitombolare giù per un pozzo che sembrava molto profondo».
La bionda Alice, eroina letteraria di Lewis Carroll, segue il Bianconiglio in fondo al pozzo, trovando un Paese delle Meraviglie abitato da creature strambe, regine pazze e gatti dall'ampio sorriso.

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GIUSTIZIA E LIBERTÀ

GIUSTIZIA E LIBERTÀ

Una doppia proiezione del Focus La Turchia dei nostri giorni è prevista oggi per le scuole. I film sono One Million Steps e Simdiki Zaman, due storie incentrate sul ruolo della donna, il diritto alla protesta e l’urgenza di uguaglianza nella Turchia contemporanea

Essere dissidenti nella Turchia di Erdogan vuol dire essere chiamati “vandali” e rischiare la propria incolumità. One Million Steps mette in scena la protesta civile contro il governo che nega la libertà di espressione e opprime l'opposizione. Nel maggio 2013 oggetto simbolico di disputa è Gezi Park, giardino pubblico in pieno centro a Istanbul minacciato da un ordine di demolizione per far spazio a un centro commerciale. 

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MARGHERITA BUY VISTA DA MARIANNA TOMASELLI

MARGHERITA BUY VISTA DA MARIANNA TOMASELLI

La designer e illustratrice Marianna Tomaselli ha regalato al nostro Daily Milano Film Network una tavola magnifica sulle molteplici identità “narrative” di Margherita Buy, ospite d’onore di Sguardi Altrove. Una visione unica e profonda del lavoro d’attrice 

Il volto di un’attrice non rappresenta solo la sua personalità ma, in parte, evoca e porta su di sé quelle dei personaggi più memorabili che ha interpretato.

L’artista Marianna Tomaselli rappresenta quest’identità plurale nascondendo dettagli che più la renderebbero riconoscibile a prima vista: i lineamenti delicati, gli occhi chiari, lo sguardo luminoso di Margherita Buy. I soli capelli biondi ricorrono nelle cinque figure, unica traccia comune. Stessa persona, diverse identità. Come a dire, nella migliore tradizione attoriale, Buy riesce a dare nuovo volto, oltre al proprio, a ogni personaggio che interpreta.

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