ROMA 1960: UN'OLIMPIADE DA OSCAR

ROMA 1960: UN'OLIMPIADE DA OSCAR
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Gli epici giochi olimpici del 1960 raccontati in un documentario dell’Istituto LUCE restaurato dal Comitato Internazionale Olimpico

Il 1962 per gli Oscar fu l'anno delle dieci statuette a West Side Story, l’anno delle musiche di Henry Mancini in Colazione da Tiffany e della straordinaria interpretazione di Sophia Loren ne La ciociara. Ma fu anche l'anno de La grande olimpiade di Romolo Marcellini, nominato nella sezione Miglior Documentario e in questi giorni riproposto dal festival FICTS in versione restaurata in 4K Ultra HD grazie al contributo del Comitato Internazionale Olimpico. Il filmato, lungo oltre due ore, racconta con tono sobrio e ritmo sostenuto gli straordinari Giochi Olimpici di Roma del 1960.  

 

Un lavoro enorme di montaggio delle immagini più rilevanti dell'evento. L’avventura comincia con la staffetta dei mille uomini che portarono la fiaccola olimpica da Atene alla città eterna. Prima sull'Amerigo Vespucci, «una nave gonfia di vele come la nave di Ulisse», e poi di corsa lungo la penisola, poi risalendo «le antiche contrade della Magna Grecia». A seguire l'ingresso delle squadre dietro i propri alfieri, tra cui l’Italia dello schermidore quarantunenne Eduardo Mangiarotti, «le due Germanie unite sotto la bandiera dello sport» a un anno dall'erezione del muro e l'Unione Sovietica dei grandi numeri. 

 

L’Italia con 36 medaglie si colloca al terzo posto del medagliere finale dietro solo alle inarrivabili superpotenze americana e sovietica. Per la nazione ospitante sono grandi le soddisfazioni soprattutto nel ciclismo: dai 400 km a squadra, disciplina all’esordio olimpico, all’emozionante fuga tentata da Livio Trapè con il sovietico Kapitonov e sfumata per un soffio, fino al record mondiale di Sante Gaiardoni su pista. Bene anche l’atletica con il bronzo di Giusi Leone nei 100 metri, altra novità assoluta per gli azzurri, l’equitazione con l’oro e l’argento dei fratelli D’Inzeo nel percorso a ostacoli, la scherma dei tre bronzi, e il nuoto con il quarto posto di Fritz Dennerlein nei 200 metri farfalla, il primo risultato di un certo livello nella storia azzurra di questo sport. L’Italia chiude le gare con il miglior bilancio di sempre. 

 

5400 atleti provenienti da 84 Paesi. Tra il pubblico non mancano neppure gli ospiti d'eccezione: da Adolfo Consolini, medaglia d'oro a Londra nel 1948 per il lancio del disco e per 17 anni detentore di un record mondiale, a Jesse Owens, afroamericano vincitore di quattro medaglie d'oro nelle gare di Berlino del 1936. Sui titoli di testa particolarissime riprese aeree della città, accompagnate dal commento musicale di Angelo Lavagnino, con la collaborazione di Armando Trovajoli, per l'Orchestra Cinefonica Italiana e da stormi di uccelli i quali, prendendo il volo tutti insieme dalla pista come sotto un incantesimo, si stagliano sullo schermo per alcuni poetici secondi. Impossibile non citare il magico effetto rétro della voce narrante. 

 

Roma 1960: La grande Olimpiade di Romolo Marcellini, lun 8 dicembre, dalle ore 15.00, Sala Esposizioni. 

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