IL RAGGIO <br>CHE ILLUMINA L'ASSENZA

IL RAGGIO
CHE ILLUMINA L'ASSENZA

di

Un fratello in carcere, il dialogo che prova a colmare il vuoto, lo sguardo sospeso su un cast d'eccezione. È Tyndall, racconto epistolare di un tempo che si dilata e diventa cinema

 

Un racconto familiare a metà tra videoarte e documentario biografico. Un kammerspiel contemporaneo, che si giostra tra un racconto epistolare a più voci e tableaux vivants sospesi nel tempo. Tyndall, cortometraggio di Fatima Bianchi realizzato nell’ambito del laboratorio Nutrimenti  terresti, nutrimenti celesti - curato da Filmmaker - partecipa alla sezione Prospettive.

 

È mattina in casa Bianchi. C’è chi fa colazione, chi pratica yoga, chi si esercita con il violino, chi si rasa i capelli… Tutti occupati nelle loro faccende quotidiane, ma con un unico pensiero comune: Francesco, il primogenito costretto a un anno di galera. 

 

Fatima Bianchi ha svolto le riprese nella casa dove è cresciuta - a Brunate, “il Balcone sulle Alpi”, vicino al lago di Como - con un cast d’eccezione, la sua famiglia. Ogni membro viene ritratto attraverso lettere inviate al ragazzo incarcerato. Le loro sensazioni si fanno protagoniste di questa assenza, creando un malinconico racconto epistolare. Mamma Emma raccomanda al figlio di bere camomilla ogni sera prima di coricarsi, i fratelli Benedetto e Maddalena sottolineano quanto l’assenza forzata di Francesco sia motivo di enorme vuoto, babbo Ermenegildo cerca un confronto sincero col ragazzo per non essere poi rimproverato di omertà in futuro.

 

Una luce particolare caratterizza tutto il film. È "l’effetto Tyndall", che la regista sceglie come titolo: «Un fenomeno dovuto alla presenza di particelle nell’aria. Si manifesta, per esempio, quando i fanali di un’auto sono accesi in una giornata di nebbia. Lo stesso effetto è prodotto dal faro sui monti di Brunate, guardando verso la casa della mia famiglia» spiega Fatima Bianchi. Attraverso questo tipo di luce, la vita sembra immobile, lasciando sospeso chi guarda le immagini proiettate. Un mondo parallelo situato nel comasco, avvolto da una foschia che trapassa i vetri liberty del salotto vuoto di casa Bianchi. 

 

La giornata sta volgendo al termine, il sole tramonta dolcemente sulle rive del lago, attorniato dalle montagne. Francesco risponde alla famiglia, sta bene e si sta abituando alla sua nuova condizione: «Sto cercando un equilibrio. Ora ho un sacco di tempo che prima non avevo. Grazie per I vagabondi del Dharma, Bebe (il fratello Benedetto, ndr), mi mancano le ultime cinquanta pagine. È bello, anche se al momento gli unici viaggi concessi sono quelli con la mente. E oggi che è domenica vi immagino tutti a casa e vi sono vicino». 

 

Tyndall di Fatima Bianchi, Prospettive, sab 6 dicembre, ore 19.30, Cinema Arcobaleno, Sala 100

Articoli recenti

Daily