UN AMORE DI BUCAREST

UN AMORE DI BUCAREST
di

Camicia a quadri, mani nelle tasche dei jeans, occhi sorridenti. Tom Wilson, 33enne regista del misterioso documentario The Bucuresti Experiment, mantiene il riserbo sul film ma ha tanta voglia di raccontare al mondo quanto meravigliosa sia la Romania.

 

Il suo è un amore di vecchia data. Wilson ha vissuto 10 anni in questo Paese così controverso e al pubblico di Esperimento Europa rivelerà uno sconosciuto e scioccante capitolo della sua storia politica e sociale.

 

Perché un giovane regista britannico ha deciso di raccontare una vicenda storica così distante?  

Il film è incentrato sul brutale esperimento che il regime comunista ha messo in atto in Romania fino agli anni '80, ma pone anche l'accento su come nessuno sia a conoscenza di questa storia, nemmeno i rumeni. Questo esperimento rimane unico nel suo genere, solo qui sono accadute le atrocità di cui parla il mio film. 

Nelle scuole questi esperimenti non vengono citati, eppure sarebbe doveroso che i bambini crescessero sapendo cosa è accaduto davvero nella storia recente della loro nazione, per non commettere mai più gli stessi errori. 

Il mio intento iniziale era quello di raccontare i crimini commessi dal regime comunista, ma in Romania è impossibile farlo senza parlare dei crimini del post-comunismo.

 

Perché?

C'è una grande continuità tra i due regimi. Le persone al potere oggi non sono così diverse da quelle che prendevano le decisioni 25 anni fa. Anche se superficialmente la Romania può sembrare democratica e occidentale - e lo è per certi versi - la Securitate, l'ormai smantellata polizia segreta, continua a mantenere il controllo sulla vita delle persone. Indagando sui politici rumeni si scopre che molti di loro hanno legami con membri dell'ex Securitate. Il film racconta anche questo, racconta l'intera storia della Romania, dal secondo dopo guerra fino ai giorni nostri. 

 

È un obiettivo ambizioso...

Infatti il film parla anche del mio fallimento, di come mi sia stato impossibile riuscire a raccontare tutto questo. 

 

Cosa pensa la tua famiglia dell'amore che provi per la Romania? 

Non sapevano nulla e si sono rivelati molto curiosi. Mi chiedevano spiegazioni, durante il montaggio, del perché si sappia così poco dei crimini del regime comunista.

 

In Europa esistono molti preconcetti negativi sulla Romania, perché secondo te? 

Perché non la si conosce veramente. È una nazione che subisce continuamente una stereotipizzazione negativa ed è sbagliato perché quando la si visita ci si rende conto di quanto sia meravigliosa, ospitale e alla mano. E sono felice di avere la possibilità di promuoverla. Se lo dice uno dall'esterno, come me, fa tutto un altro effetto, risulto più obiettivo, anche se non è così. Perché amo la Romania. Per molto tempo ripetevo a tutti che Bucarest è la nuova Berlino. Sbagliavo. Bucarest è molto meglio.

 

Esperimento Europa

The Bucuresti Experiment, dom. 7, ore 21, Spazio Oberdan; mar. 9, ore 17, Spazio Oberdan

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